Accessi Venosi Ecoguidati: Picc e Midline a Domicilio e in Ambulatorio

In Campania, la crescente domanda di accessi venosi stabili, soprattutto per pazienti in cure palliative o affetti da patologie croniche, ha reso fondamentale offrire soluzioni innovative, sicure e accessibili. L’impianto di cateteri venosi centrali a inserzione periferica (PICC), Midline e cannule lunghe rappresenta un pilastro dell’assistenza sanitaria domiciliare, garantendo al paziente la continuità delle cure in un ambiente familiare.Il nostro servizio si distingue per la qualità e la precisione delle procedure, effettuate in ambiente ambulatoriale o direttamente al domicilio del paziente. Questo approccio consente di ridurre le ospedalizzazioni inutili, migliorare la qualità di vita e ottimizzare l’efficienza delle risorse sanitarie regionali.

La sicurezza del paziente e l’efficacia della terapia dipendono dalla corretta selezione del tipo di accesso venoso, dal rispetto delle linee guida e dalla competenza degli operatori. L’impianto di dispositivi come PICC, Midline e cannule lunghe richiede un’attenta valutazione iniziale, che tiene conto di:

Condizioni cliniche del paziente: stato di salute generale, indice di Karnofsky, aspettativa di vita e tipo di terapia necessaria.

Indicazioni specifiche: terapie chemioterapiche, nutrizione parenterale, fluidoterapia, terapia del dolore e necessità di emotrasfusioni.

Fattori anatomici e funzionali: selezione accurata del sito d’inserzione per minimizzare complicanze come trombosi o infezioni.

In base alla valutazione, il nostro PICC Team decide il dispositivo più adatto, sempre rispettando i protocolli di sterilità e sicurezza per garantire il massimo beneficio terapeutico.

Procedura Ambulatoriale e a Domicilio

L’impianto ambulatoriale è indicato per pazienti in grado di spostarsi senza difficoltà. Si svolge in ambienti dedicati, completamente sterilizzati e attrezzati con ecografi e dispositivi medici avanzati. Le fasi principali sono:

1. Valutazione preliminare: il paziente viene esaminato per confermare l’assenza di controindicazioni e ottenere il consenso informato.

2. Preparazione del campo sterile: gli operatori eseguono una rigorosa igiene delle mani e si vestono con camici sterili.

3. Inserimento del dispositivo: l’ecografia guida l’identificazione della vena più idonea, generalmente la basilica o la brachiale.

4. Verifica del posizionamento: la posizione del catetere viene controllata tramite ECG intracavitario o radiografia.

Procedura a Domicilio

L’impianto domiciliare è pensato per pazienti allettati o con performance status ridotto, spesso in fase avanzata di malattia. Le fasi operative sono analoghe all’ambulatoriale, ma includono:

1. Preparazione logistica: verifica dell’idoneità dell’ambiente domestico (igiene, spazio, alimentazione elettrica).

2. Informazione e consenso: il paziente e i caregiver ricevono istruzioni dettagliate sulla procedura e sulla gestione successiva del dispositivo.

3. Impianto sul campo: l’equipe, composta da medici e infermieri specializzati, utilizza strumenti portatili (ecografo, monitor ECG) per garantire una procedura sicura anche fuori dall’ospedale.

L’impianto di un accesso venoso ecoguidato richiede una sequenza rigorosa di operazioni che garantiscono precisione e sicurezza. Di seguito, i passaggi principali:

1. Identificazione del sito d’inserzione: Il braccio dominante è preferito, utilizzando vene come la basilica, brachiale o cefalica.L’ecografo individua il punto ideale per la venipuntura, generalmente a 5 cm sopra la piega del gomito e lontano dal cavo ascellare.

2. Preparazione del paziente: Il paziente viene posizionato supino con il braccio abdotto a 90°.La cute viene disinfettata con clorexidina al 2% e alcol isopropilico.

3. Inserimento del catetere: Sotto guida ecografica, si effettua la venipuntura con ago dedicato.Una guida metallica viene inserita attraverso l’ago per facilitare l’introduzione del catetere.Il catetere viene fatto avanzare lentamente fino alla lunghezza predefinita, monitorandone la posizione con ECG intracavitario o navigazione elettromagnetica.

4. Fissaggio e medicazione: Il dispositivo viene fissato alla cute con un sistema sutureless, evitando punti di sutura che possono causare infezioni.Si applica una medicazione trasparente semipermeabile per proteggere il sito d’inserzione e consentire il monitoraggio visivo.

5. Verifica finale: Si esegue un lavaggio pulsato (flushing) con soluzione fisiologica per garantire la pervietà del dispositivo.La corretta posizione della punta del catetere viene confermata tramite ECG o radiografia (per PICC).

6. Educazione del caregiver: Dopo l’impianto, il paziente e i familiari ricevono istruzioni scritte e dimostrazioni pratiche sulla gestione del dispositivo.

Il nostro servizio di impianto di accessi venosi ecoguidati (Picc e Midline ) si posiziona come un punto di riferimento in Campania per l’innovazione e la qualità delle cure. Grazie a procedure standardizzate e a un team altamente qualificato, garantiamo interventi sicuri, rapidi ed efficaci, sia in ambulatorio che a domicilio, migliorando significativamente la qualità della vita dei nostri pazienti.

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